archeocucina – lezione a cena nel chiostro
In occasione della SPdA Summer School Il Mestiere dell’Architetto, venerdì 28 luglio 2017 alle 20.00 presso OCRA Montalcino, Marta Coccoluto e Denise Bresciani presenteranno una cena performativa che guiderà i commensali verso l’esplorazione di alimenti che fanno riferimento al fenomeno legato alla migrazione delle culture di ieri e di oggi, nel desiderio di provocarne l’incontro e la loro ibridazione.
Lezione di Archeocucina nel Chiostro di San’Agostino con Marta Coccoluto e Denise Bresciani
OCRA Officina Creativa dell’Abitare
Complesso di Sant’Agostino – Via Boldrini 4, Montalcino (SI)
Venerdì 28 luglio 2017 ore 20.00
Il corso
La cena performativa guiderà i commensali verso l’esplorazione di alimenti che fanno riferimento al fenomeno legato alla migrazione delle culture di ieri e di oggi, nel desiderio di provocarne l’incontro ed la loro ibridazione. Un percorso, allestito all’interno del chiostro di Sant’Agostino, permetterà di partecipare attivamente a rituali culinari che valorizzano l’atto di mangiare in una nuova dimensione identitaria: quella che crediamo rappresenti la necessità e la ricchezza dello scambio culturale nel nostro tempo presente. Un’esperienza da vivere e condividere come atto culturale e strumento di crescita individuale e collettiva.
Nel mondo antico, il consumo dei cibi non era legato solamente al soddisfacimento di una necessità fisiologica connessa al nutrimento: l’atto di mangiare, così come quello di bere, implicavano significati molto più ampi, che riguardavano non solo la tradizione alimentare propria di un popolo e i suoi processi di progressiva acculturazione attraverso l’introduzione di nuovi cibi, ma anche la connessione con il divino, il rispetto del mos maiorum, ovvero il costume degli antenati, e dei ruoli sociali e anche la definizione e la difesa della propria cultura nel confronto con l’altro.
Secondo Plinio, ad esempio, il sale era necessario all’esistenza stessa poiché la conoscenza e l’uso del sale distinguevano l’uomo civilizzato, capace di vivere una vita pienamente umana, dal barbaro rozzo e privo di cultura, la cui unica necessità era placare la fame, senza gusto né voluttà. Il consumo di vino era legato alla sfera del sacro, attraverso la perdita dei freni inibitori che dà il berne. Era il modo per entrare in contatto con Dioniso, dio dell’ebrezza e del bere, il dio dell’esaltazione entusiastica, motivo per cui la bevanda, così cara agli eserciti che ne bevevano di pessima qualità e così indispensabile per la mensa dei ricchi che prediligevano tra gli altri il Falerno e il Massico, era rigorosamente vietata alle donne, che potevano essere punite anche con la morte per un’eventuale trasgressione.
Gli eserciti romani che conquistarono il Mediterraneo, conservando strenuamente le proprie abitudini alimentari all’interno delle legioni in marcia così come degli accampamenti stabili, tanto da portarsi dietro animali da macello e da allevamento, importarono nei territori conquistati una nuova cultura alimentare, che tuttavia ben presto incluse le specialità e le tipicità locali per poi diffonderle con capillarità ed efficienza quasi incredibili. E così, a esempio, le ostriche arrivavano senza difficoltà sulla mensa degli ufficiali accampati sul Vallo di Adriano, così come gli sgombri del Mediterraneo nell’inespugnabile Masada.
(Marta Coccoluto e Denise Bresciani)
Evento riservato ai soci SPdA | Costo di partecipazione € 25.00
(tessera associativa annuale € 10.00)
Prenotazioni entro il 26 luglio 2017
tel. 0577 847065 | ocra@scuolapermanenteabitare.org