concorso | rifugio alpino
guido corsi
tarvisio (ud)
2020
© studio archos
L’obbiettivo progettuale è quello di stabilire un rapporto di continuità e di analogia con il nucleo originale del 1880 progettando, sopra di esso, un elemento in tono con il luogo e la sua conservazione. Il linguaggio del nuovo volume risuona nel paesaggio, replicando e rinnovando il carattere peculiare del primo edificio. Il design compositivo propone un’attenta reinterpretazione in chiave contemporanea del rifugio, richiamando cosi l’aspetto formale della Capanna che rappresenta la memoria e l’identità del rifugio stesso.
© studio archos
La struttura portante che avvolge in un abbraccio sospeso l’intero volume del rifugio, si adagia sulla terra con leggerezza, come una gentile carezza che rispetta la natura del luogo, dialogando in ogni suo aspetto con il paesaggio e con la percezione che l’ospite ha su di esso. La struttura diventa così parte fondamentale del progetto, filo conduttore che uniforma il concetto di capanna al concetto di leggerezza.
© studio archos
La proposta materica rappresenta la conclusione della ricerca di identità del progetto. Le scandole in cedro rosso delle facciate, oltre alla trasformazione cromatica nel tempo, compatteranno i prospetti in un unico elemento e il rivestimento in zinco titanio, materiale di grande carattere, estremamente flessibile, naturale e rispettoso dell’ambiente è caratterizzato da un’alta prestazione e una manutenzione quasi nulla.
© studio archos
La nuova distribuzione è pulita e lineare, lo sviluppo verticale dell’edificio produce una chiara gerarchia spaziale. Particolare attenzione è stata data all’elemento architettonico del corridoio che, oltre ad essere oggetto serviente, diventa spazio di scoperta e di contrasto con le camere. Nel piano più alto, il corridoio stesso diventa vivibile trasformandosi in dormitorio.