concorso | edificio industriale
gorle (bg)
2010
© archivio archos
Un lavoro condiviso con altri artigiani che vengono da fuori a ordinare i loro pezzi lavorati e semilavorati condividendone la realizzazione. É la produzione di un semilavorato, non finito, una produzione intermedia che ha stimolato il progetto del nuovo edificio dell'azienda.
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Un’architettura di relazione. Un termine poco consono a un’attività artigianale, ma è esattamente questo che ha guidato le nostre scelte. Questa forte tensione creata da una lavorazione intermedia che ha bisogno della relazione col prima e col dopo.
Un’architettura non assoluta, disposta al dialogo, alla trasformazione, all’evoluzione.
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Un’architettura umile che vuole dialogare senza imporsi, ma accattivante proprio per questo suo porsi in modo non definitivo come i veri sapienti, i maestri, gli artigiani.
Un’architettura che possa invogliare al dialogo su di lei, a discutere di lei come si discute su un pezzo di lamiera che si trasforma in una scala, in un serbatoio, in una scaffalatura.
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