chiesa del corpus domini
a san miniato
siena (si)2018
Il progetto prevede una semplificazione attraverso la quale l’architettura ritrova la potenza spirituale della sua conformazione come volume elementare per recuperare quella particolare emozione del sacro che può suscitare solo il silenzio della geometria, della pulizia delle linee e delle superfici.
- © archivio archos
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Poter vivere la fede anche attraverso la commozione suscitata dall’architettura diventa per la Chiesa del Corpus Domini di San Miniato necessità fondamentale per recuperare quel percorso di fede che inizia dal sagratopiazza antistante l’ingresso e prosegue all’interno dell’aula scandito in successione dai poli liturgici: fonte battesimale, confessionale, immagine mariana, ambone, altare, tabernacolo e crocifisso.
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Fasci di luce guidano inesorabilmente questo percorso ascetico verso la croce che risulta il punto di fuga verso il quale guardare.
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La realizzazione dei nuovi arredi liturgici è stata affidata allo scultore Giancarlo Defendi, mentre a Gianriccardo Piccoli sono state affidate le due grandi tele/scultura collocate lateralmente al presbiterio con funzione prospettica.
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