premio architettura toscana categoria nuove costruzioni
È una piccola opera che però rappresenta molto bene il mio modo di intendere l’architettura nel paesaggio. Qualcosa che gli appartenga. Non mimetica, ma come se fosse sempre stata lì. Come un albero, ben radicata, ma leggera e un po’ sospesa. [E.M.]
Il PREMIO ARCHITETTURA TOSCANA 2019, organizzato da Consiglio regionale della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Firenze, Federazione degli Architetti della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Pisa, Fondazione Architetti Firenze e Ance Toscana e patrocinato dal Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, intende stimolare la riflessione intorno all’architettura contemporanea, in quanto elemento determinante della trasformazione del territorio e in quanto costruttrice di qualità ambientale e civile. Il Premio intende promuovere pubblicamente la qualità dell’architettura attraverso la valorizzazione dei suoi attori principali – progettista, committenza e impresa – poiché la qualità di un’architettura deve essere fortemente voluta da tutti i suoi attori altrimenti difficilmente potrà essere conseguita. Il Premio intende promuovere l’architettura come arte sociale, a cui tutta la società partecipa e nella quale si rappresenta progettando le proprie città e il proprio territorio. È quindi necessario sensibilizzare i diversi attori del processo di trasformazione del territorio e premiare chi, attraverso la cultura del progetto, promuove una qualità di vita migliore anche nei singoli aspetti del quotidiano.
Le opere candidate dovevano rispettare alcuni requisiti fondamentali: essere realizzate in Toscana e costruite negli ultimi cinque anni, tra il 2013 e il 2018. La cerimonia di premiazione è stata ospitata nella Palazzina Reale in Piazza Stazione 50 a Firenze (sede dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze) e prevede l’inaugurazione della mostra dedicata ai progetti vincitori delle singole categorie. (La mostra rimarrà visitabile fino a venerdì 21 giugno 2019)
Motivazioni della giuria
Il progetto dimostra un perfetto inserimento nel paesaggio e un’attenzione alla topografia esistente sia in relazione al luogo che alla distanza ben calibrata tra i diversi corpi di fabbrica. L’appoggio a terra è studiato con attenzione e tutto l’intervento dimostra una coerenza costruttiva e una misura ammirevole.
Descrizione del progetto
Il progetto comprende unità abitative, adibite a foresteria esterna al Monastero, destinata agli ospiti occasionali della comunità di Siloe. Inserite nella naturale conformazione del terreno, sono state costruite senza apportare alcuna modifica alla natura circostante, sperimentando una nuova forma di abitare sostenibile. Ogni cellula abitativa, del tutto complementare alla struttura del monastero, è composta da una camera con zona cottura, bagno, balcone sul fronte nord e loggia a sud e soddisfa i requisiti richiesti dalla normativa sulle barriere architettoniche. L’edificio, con struttura portante e tamponamenti in legno, è antisismico, traspirante, ventilato naturalmente e rispecchia i criteri di bioarchitettura per l’utilizzo di materiali naturali interamente riciclabili. La copertura, i solai e le pareti, anche questi in legno, sono traspiranti e fortemente isolati; il manto di copertura ventilato è in zinco-titanio e il legno a vista è larice lasciato all’ossidazione naturale. In tal modo la foresteria invecchia e si modifica nel tempo, alterandosi in colori e profumi. Il modulo è stato concepito con le maggiori superfici vetrate sul lato nord/ovest al fine di sfruttare la luce diffusa; mentre il prospetto sud è costituito da facciate tamponate con superfici vetrate di minore estensione protette dallo sporto di gronda. Tamponamenti esterni, pavimentazione e serramenti sono tutti in legno di larice lasciato alla sua ossidazione naturale.
Alla progettazione e alla realizzazione dell’opera hanno collaborato:
arch. Edoardo Milesi – Studio Edoardo Milesi & Archos, Geometra Paolo Vimercati per la DL
La committenza:
Comunità Monastica di Siloe
Per approfondire:
Architettura toscana: contemporaneità a basso impatto, ancora interstiziale