casa della
memoria al futuro
maiano lavacchio (gr)
2022
© Andrea Ceriani
La proposta di recupero della ex scuola elementare di Maiano Lavacchio ha il vantaggio di intervenire su un luogo con una sua memoria che vive anche attraverso fonti storiche già presenti come il monumento ai martiri (etimologicamente da moneo, ammonire) e forse dove portare documenti (da doceo) che parlano del passato e ce lo fanno conoscere. Dove lo storico deve valutare attentamente le fonti nella consapevolezza che non sono mai innocenti.
© Andrea Ceriani
A Maiano Lavacchio un luogo residenziale per la memoria, dove fare ricerca, sperimentare nuovi modi per comunicarla, parlare di identità e di culture, lavorando sulla consapevolezza che la memoria è in grado di parlarci con un proprio linguaggio che va ben oltre lo scorrere del tempo e lo stratificarsi degli eventi. E anche come questa memoria prenda un significato diverso una volta entrata a far parte della letteratura, estrapolata dal proprio contesto di appartenenza. Quando cioè si fa storia. In quel momento il ruolo del fruitore, superata la dimensione dello spettatore, è rimesso in discussione sostituendo disegni intenzionalmente formativi, con una dimensione nuova nella quale la memoria può rielaborare i fatti contemporanei guidando comportamenti virtuosi, ma soprattutto fattivi e costruttivi.
© Andrea Ceriani
La proposta ha dunque come obiettivo principale la trasformazione di questo spazio in un luogo di relazioni rendendolo non solo emotivamente carico e armonico col contesto ma utilizzandolo come elemento di produzione culturale, di crescita culturale, in grado non di sfoggiare cultura, ma di produrla attraverso lo studio attivo della storia nella contemporaneità.
Perché il programma non sia un’esercitazione stilistica, ma un evento di architettura, il recupero deve essere funzionale al riuso mediante un programma di funzioni necessarie e attese. Storia e memoria sono la sostanza dell’identità di una comunità. L’identità, come la storia e la memoria, non è un fatto, ma un farsi, un processo, una costruzione sempre nuova, ma di una novità condizionata.
© Andrea Ceriani
Quando l'identità è incerta, insicura, fragile la collettività è paurosa, ripiegata su sé stessa, incapace di rapportarsi al diverso e caratterizzata da politiche di esclusione. Le comunità forti e sicure cercano di aprirsi al processo di cambiamento che è il motore della storia.
Inventare luoghi significa impegnarsi civilmente con responsabilità nella consapevolezza che lo studio della storia è un sapere particolare perché oltre che impegno scientifico, ha in sé un forte impegno civile.
“…vi sono due modi per conoscere la realtà che ci circonda: uno è quello di assuefarsi ai dubbi, agli enigmi della realtà sino al punto di non percepirli più come tali. L’altro consiste nello sforzo di chiarirli con l’aiuto della storia. La storia ha fatto tutto e la storia può cambiare tutto” Ernst Mach (scienziato esponente dell’empiriocriticismo).
© Andrea Ceriani