aris a ocra montalcino
Artista tra i più interessanti del panorama europeo dell’arte urbana e contemporanea, Aris ha realizzato un’opera site specific all’interno del Complesso di Sant’Agostino.
OCRA Officina Creativa dell’Abitare nel mese di giugno ha invitato Aris, artista tra i più interessanti del panorama europeo dell’arte urbana e contemporanea, a realizzare un’opera site specific all’interno del Complesso di Sant’Agostino.
Il Complesso di Sant’Agostino è stato da alcuni anni ristrutturato quasi completamente dallo studio Milesi & Archos, restituendo così alla città di Montalcino un luogo a lungo abbandonato per ospitare un nuovo ambiente di condivisione culturale attiva: la sede di OCRA Officina Creativa dell’Abitare. Abitare inteso come costruire, coltivare relazioni che, come respirare e nutrirsi è un bisogno primario, un’azione collettiva. OCRA nasce come spazio di condivisione e ricerca su questo tema: uno spazio di arte e cultura, punto di riferimento del territorio, dove si coltivano talenti e idee legate al concetto di Abitare.
Attualmente sono ancora in corso i lavori per la nuova sede del Consorzio del vino Brunello: il cantiere ha reso necessaria la costruzione di un muro nel chiostro che per qualche mese ne limiterà la fruizione.
Consapevole di questa storia e di questi intenti, Aris ha progettato 10 pannelli come fossero un’unica narrazione, intervenendo su quel nuovo e temporaneo elemento di discontinuità e rottura.
La riflessione sull’Abitare è stata la molla generatrice: con il suo caratteristico stile sintetico Aris rappresenta il passato come un essere addormentato che, osservato da vari volti, si lascia abitare da figure enigmatiche e delicate.
“Abitare uno spazio pubblico, un muro, con un murales vuol dire riportare il proprio immaginario su quella superficie e renderlo visibile a tutti.”
Chi è | ARIS
Aris inizia la sua attività nel 1993 in una piccola città vicino Firenze, dipingendo su treni e muri.
Sviluppa uno stile personale di lettering da cui si allontana progressivamente cercando la sua figura che in seguito si trasforma in un cumulo di sagome e di forme. Nei suoi esperimenti e ricerche di stile, il supporto (treno, muro, lamiera o altro) e lo spazio in cui esso vive assumono grande rilevanza: pertanto, il viaggio e la necessità di esplorare diventano parti fondamentali del lavoro , portandolo a dipingere in varie nazioni, Spagna, Germania, Polonia, Russia.
Ha realizzato diversi interventi su muri di spazi pubblici non tradizionalmente votati all’arte. Lavora principalmente alla rigenerazione e riqualificazione del landscape urbano e peri-urbano utilizzando la tempera, materiale di forte valenza simbolica: le immagini che abitano le nuove superfici sono create con la stessa sostanza che di solito si usa per ricoprirle. Ambientazioni lunari e mondi dimenticati sono i temi preferiti delle sue opere. Negli ultimi anni partecipa a varie mostre e progetti tra cui: From Street to Art, IIC, NY, US, 2014, a cura di S.Pallotta; Indoor Outdoor, SMS, Pisa 2014; Vedo a Colori, Civitanova Marche, 2014, a cura di G. Vesprini; Icone 5.9, Modena, 2013 a cura di P. Rivasi; City Bilder, Dresda, DE, 2012, a cura di J. Besser; Piknik festival, Esztergom, HU; Scala Mercalli, Roma, a cura di G. Marziani; Street Art, Sweet Art, PAC, Milano, a cura di A. Riva. (www.aix-pb.com)